Ok, ormai siamo tornati a casa (e già stiamo preparando la partenza per Firenze-Isola del Giglio..). Il nostro viaggio verso EXPO è un pensiero, una confluenza di emozioni, immagini, scenari e sintonie. Tutte positive, tutte vere.
E mentre pensiamo a ciò che ci è accaduto durante questa settimana itinerante (e ce ne sono accadute di cose..) ecco che arriva ancora una sorpresa, ancora un po' di stupore per noi: EXPO, il colosso, decide di riconoscere l'importanza del nostro piccolo progetto di mobilità sostenibile e ci concede il patrocinio!
Dopo l'accoglienza straordinaria di tutti i comuni e di tutte le realtà dei territori attraversati, dopo l'onore di poter scrivere i nostri nomi in una piazza di Rho, dopo Radio Capital che fa un servizio su di noi, dopo le feste e le cene e gli incontri per la strada, dopo i sorrisi, le vicende normali ma straordinarie e dopo quelle surreali -ma accadute!- che abbiamo vissuto in una settimana, questa del patrocinio EXPO è un po' una corona d'alloro o, per restare in tema Expo, una ciliegina.
Ma proprio a noi è accaduto? Cioè il patrocinio Expo è veramente andato a questa armata sconquassata, partita quasi per caso, con un bimbo beato come un principino in carrozza tra le mutande stese e le derrate alimentari, con le bici attrezzate con cestelli da lavastoviglie al posto del portapacchi, con le strade sbagliate mille volte e le bici impazzite sulle scale mobili di una stazione e con i corridori stanchi che sudavano sotto il sole? E che dire di tutti quelli che ci seguivano o ci sono venuti a trovare lungo il percorso, anche loro matti?
Sì, è vero! Expo (come tutti i comuni che prima di Expo lo hanno fatto) ha dato il patrocinio a tutto questo, cioè lo ha approvato, riconosciuto, appoggiato, sostenuto. Ha riconosciuto la nostra diversità, la nostra fatica della conquista, metro dopo metro, di uno sguardo, il nostro modo diverso di viaggiare, il nostro andare per le strade senza filtri e senza pregiudizi, con pochi mezzi e molta fiducia nel percorso. E questo ha, per noi, dell'incredibile.
E allora anche in questo caso vogliamo fare una dedica: questo patrocinio va a noi, a voi che ci seguite e a chi ci seguirà.
Ma prima va a Pietro, il nostro custode dell'oratorio che ci ha ospitato (poteva un custode avere un nome diverso?) a Rho. Ci ha raccontato la sua storia: quindici anni fa parte a piedi dalla Romania e raggiunge in due mesi l'Italia. Attraversa i paesi in guerra, i campi minati della Bosnia (che non sapeva essere minati, non poteva leggere i cartelli) e rimane miracolosamente illeso. Si ferma per la strada ogni tanto per lavorare e guadagnare qualcosa, poi continua. A Roma dorme sotto i ponti, si costruisce dei ripari con il cartone, fa il muratore, l'impiantista e ogni altro mestiere. Poi arriva a Rho, conosce don Luca e rimane lì. Quando gli diciamo che non c'è problema, noi dormiamo anche per terra, lui si mette a ridere e ci procura dei materassi. Non abbiamo mai dormito così bene.
A Pietro, quindi, e a chi come lui prende ogni giorno il proprio personale Treno a Velocità Bassa e forse non per fare una vacanza...
complimenti!
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